HOLY SPIDER
16 dicembre 2023 - ore 17
REGIA: Ali Abbasi
SCENEGGIATURA: Ali Abbasi, Afshin Kamran Bahrami, Jonas Wagner
INTERPRETI: Mehdi Bajestani, Zahra Amir Ebrahimi, Arash Ashtiani, Forouzan Jamshidnejad
ANNO: 2022
PAESE DI ORIGINE: Danimarca
DURATA: 1 ora e 58 minuti
PAROLE CHIAVE: #giornalismo, #ruolo della donna e confessioni religiose, #fondamentalismo, #prostituzione #serial killer
Ali Abbasi, regista iraniano residente a Copenhagen, con “Holy Spider” ci offre una narrazione diversa rispetto ai drammi dei più celebri cineasti iraniani degli ultimi anni, come Asghar Farhadi (“Una separazione” e “Un eroe”) o Jafar Panahi (“Closed Curtain” e “Taxi Teheran”). Ispirato a fatti realmente accaduti tra il 2000 e il 2001 nella città santa iraniana di Mashhad, dove si trova il sepolcro dell'imam Reza, leader spirituale sciita del IX secolo, visitato ogni anno da migliaia di pellegrini e turisti. Qui un serial killer uccise 16 donne, per lo più prostitute. Abassi descrive la drammatica parabola di una lettura fondamentalista della realtà attraverso il personaggio di Spider, una sorta di mostro di Firenze iraniano. La storia è raccontata dal punto di vista della giornalista Rahimi, che arriva da Teheran per scrivere un articolo sull’assassino seriale e collaborare alla sua cattura da parte della polizia. Inizia così il processo a un uomo, di mezza età, rispettato da tutti, marito fedele e padre di due figli. La prostituzione in Iran è vietata e un gruppo di sostegno si forma intorno all’imputato, descritto come un eroe nazionale che è riuscito a ripulire la città dall’indegna sporcizia della vita lussuriosa. Il film, partendo dalla storia di Saeed Hanai, serial killer giustiziato nel 2002 dalle autorità iraniane per gli omicidi commessi, ci propone un'utile riflessione sull’effetto del fondamentalismo nella società e sulle persone più fragili, in particolare le donne. Nella storia, i processi cristiani alle streghe, il fondamentalismo islamico, la brutalità delle ideologie totalitarie hanno colpito, eliminando o sottoponendo a sofferenze inaudite le persone più fragili, e molto spesso le donne, non solo attraverso forze istituzionali ma anche con l’apporto in buona fede di persone semplici e indottrinate. Oggi, tutto questo è solo una storia lontana o del passato?
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